Che dire? Capita raramente di imbattersi in un libro e trovarci talmente tanti spunti da tornare quasi studenti ai tempi della scuola: leggere, rileggere, sottolineare, prendere appunti, riflettere e via da capo! 📖
E se si tratta di un libro di management odontoiatrico… la cosa può sembrare veramente strana!
Invece non è così… e ora cercherò di spiegarti il perché!
Gli autori (Federico Tirone e Stefano Salzano, due colleghi di Cuneo) riescono a raccontare la loro “storia professionale” in modo molto sciolto, informale e divertente (impossibile non sorridere quando parlano delle prime esperienze da neo-laureati… ci siamo passati tutti!), mantenendo al tempo stesso una linea molto precisa, con indicazioni e suggerimenti davvero utili basati su esperienze vissute e dati scientifici.
E proprio questo rende il loro libro particolarmente ricco: approfondisce concetti di varia natura (anche psicologici e sociologici) talmente importanti da essere alla base non solo dell’organizzazione di una qualsiasi azienda (grande o piccola che sia) ma addirittura della vita “di tutti i giorni”.
Un esempio? Quando si ha a che fare coi bambini, è importante trasformare i loro compiti in giochi e la ricompensa per loro sarà il gioco stesso! 🧩Come spiegano molto bene, questo è uno dei concetti estrapolati dal libro Drive di Daniel Pink.
Ma di esempi se ne possono fare molti altri: il concetto di anti-fragilità (molto utile di questi tempi!), i bias cognitivi legati alla memoria, l’equilibrio di Nash, il dilemma del prigioniero di Tucker, il candle problem di Dunker, gli esperimenti di Ariely, la libertà finanziaria di Kiyosaki, l’empatia di Sinek (e i neuroni specchio di Rizzolati), la moltiplicazione del tempo di Vaden, e infine qualcosa di un po’ meno scientifico… la “posizione del fottiti” dal film The Gambler (assolutamente consigliato e al momento disponibile su piattaforma Netflix 🍿📺)!
Il risultato è che sfogli le pagine del libro con quel costante sorrisetto da “Ma no dai… FORTE!!”.
Ecco allora due piccoli elenchi che spero possano esserti utili. Partiamo da quello un po’ più tecnico…
E ora l’altro elenco, che va bene un po’ per tutti…
Concludo aggiungendo una cosetta: gli autori di questo libro sottolineano più volte di essere partiti da zero, di non essere figli di papà, di rivolgersi a chi “non sta a bighellonare nello studio del paparino dentista”.
Ecco, partendo dal presupposto che non sono stato educato come un figlio di papà e non mi sembra di aver mai bighellonato in studio, un contributo a questo proposito penso di poterlo dare anch’io: come saprete, nel nostro studio convivono due figure, padre (dott. Luigi) e figlio (io, dott. Edoardo).
Riuscire ad organizzare un’attività insieme credo sia la cosa più impegnativa e sfidante che ci abbia mai visti protagonisti e, per certi versi, la ritengo molto più impegnativa rispetto a farlo partendo “da zero”.
Unire generazioni diverse sotto il tetto dello stesso studio può risultare non facile e immediato, ma farlo diventare un elemento di forza è la cosa più gratificante che possa esserci… e per questo non posso che ringraziare anch’io (come uno degli autori alla fine del libro) mio padre, per avermi dato la possibilità di vivere quest’appassionante avventura!